Un team di ricercatrici dell’Università Statale di Milano ha messo a punto, attraverso il progetto Lollipop, una nuova modalità per rilevare il covid e rendere il tampone un momento meno fastidioso e doloroso soprattutto per i bambini. Sono 4 ricercatrici, Daniela Carmagnola, Elisa Borghi, Claudia Dellavia e Valentina Massa.
Il progetto Lollipop ha l’obiettivo di rendere disponibile un sistema diagnostico basato su un test salivare molecolare, che consenta di anticipare l’identificazione del virus Sars-CoV-2, responsabile del Covid-19.
Cosa si intende con “anticipare”? Si intende identificare persone senza o con pochi sintomi e proteggere così le persone e gli ambienti con cui sono a stretto contatto come la famiglia, la scuola, il luogo di lavoro.
Il test può essere svolto direttamente a casa, con un kit specifico. Si raccoglie un campione di saliva che viene poi inviato ai laboratori specializzati e analizzato come avviene per il tampone nasofaringeo.
I vantaggi di questo tipo di tampone sono il fatto che non è invasivo e non è necessaria la presenza di un operatore specializzato, consentendo di poterlo ripetere tutte le volte necessarie, eliminando lo stress per chi si sottopone al tampone e senza rischi per gli operatori sanitari.
smeup ha voluto dare il proprio contributo.
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Approfondiamo meglio il progetto attraverso un estratto dell’intervista TV alle ricercatrici.
Cos’è questo nuovo tampone che avete messo a punto?
Ci siamo poste il problema con la riapertura delle scuole: poiché i bambini si ammalano molto frequentemente, soprattutto di sindromi respiratorie, ci siamo chieste quante volte avrebbero dovuto affrontare un tampone, anche dal punto di vista delle mamme quali siamo. Andando a cercare e studiando abbiamo visto che l’università di Yale aveva messo a punto un sistema di rilevazione molecolare che funziona attraverso la saliva. Noi abbiamo adattato questo sistema e abbiamo perfezionato la modalità di campionamento e quindi abbiamo semplicemente messo a punto la tecnica già individuata dall’università di Yale.
Come si svolge di fatto questo tipo di tampone?
È un test molecolare. Non è di quelli “rapidi”, in quanto va eseguito in un laboratorio simile a quelli che analizzano i tamponi nasofaringei, quello che fa è che a partire da un campionamento di saliva non invasivo esegue un’analisi simile a quella utilizzata per il tampone nasofaringeo mantenendo lo stesso livello di l’affidabilità, in termini di specificità e di sensibilità.
Quando potrebbe essere utilizzabile per tutti?
Speriamo il prima possibile: come dicevamo, siamo partiti da un protocollo dell’Università di Yale, che ha avuto l’approvazione dell’FDA in situazione di emergenza in pochi giorni. Noi speriamo di riuscire in breve tempo ad ottenere tutte le autorizzazioni necessarie perché sicuramente è un’arma in più contro il Covid e uno strumento utile sia per i bambini che per le persone fragili. Ci sono molte situazioni in cui questo tipo di test sarebbe di aiuto e, a parte la tipologia di campionamento che non è nasofaringea ma salivare, è identico al tampone naso-faringeo sia per tipologia di processamento sia per affidabilità.
Com’è stato procedere con il lavoro in questo periodo di pandemia?
Ci siamo confrontate, conoscendoci già e cercando di portare ognuna il proprio apporto al gruppo di ricerca. Nello specifico come odontoiatra insieme al supporto di daniela abbiamo cercato di trovare con varie prove di campionamento quale fosse il sistema per raccogliere la maggior quantità di saliva in tempi brevi e che fosse sufficiente poi per la processazione del tampone in laboratorio, quindi abbiamo fatto diversi test e abbiamo trovato, attraverso il rullo salivare un sistema efficace.
La ricerca scientifica ha bisogno di dati, di eseguire molti test in situazioni diverse e a persone diverse. Uno degli obiettivi è quello di poterlo fare e offrire a comunità di soggetti fragili, da qui la scelta di avviare sul sito di GoFundMe la raccolta fondi, a cui smeup ha voluto dare il proprio contributo.
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