Il periodo di lockdown ha costretto molte aziende a sperimentare lo smart working con una vera full immersion, passando dalla settimana lavorativa in ufficio alla settimana lavorativa interamente in smart working, che in questo caso si è svolto all’interno delle abitazioni. Oltre ai vantaggi in termini di efficienza lavorativa, emersi dopo un primo momento di disorientamento anche giustificato, è emerso anche un altro grande vantaggio dello smart working: la riduzione dell’inquinamento.
Smart working e ambiente sono infatti due concetti altamente compatibili e strettamente interconnessi. Vediamo come.
Meno inquinamento e più efficienza
La questione inquinamento non ha tardato a presentarsi in questo periodo di lockdown. In questa fase, infatti, tutti i dipendenti in smart working non hanno dovuto effettuare il quotidiano tragitto casa-lavoro. Dal punto di vista dei lavoratori,lo smart working consente un quadruplo risparmio per quanto riguarda il tragitto per recarsi presso la sede lavorativa:
- Risparmio di tempo: il tragitto per recarsi in ufficio porta via ogni giorno una fetta di tempo che corrisponde indicativamente tra i 30 e i 60 minuti per tragitto. Il lavoro agile, consentendo di evitare questo viaggio, permette di scegliere come impiegare il tempo risparmiato, ad esempio dedicarsi ad attività domestiche, oppure svolgendo attività fisica, dedicare più tempo ai figli o, perchè no, prolungando le ore di sonno.
- Risparmio di CO2: moltissimi lavoratori si recano ancora in ufficio in automobile. Evitando i tragitti quotidiani casa-lavoro, ma anche moltissime delle trasferte che venivano effettuate prima non solo per recarsi presso i clienti ma anche per incontrare colleghi di altre sedi lavorative, viene risparmiata un’enorme quantità di emissioni di CO2 .
Lo studio “Added Value of Flexible Working”, condotto da Development Economics, ha calcolato che entro il 2030 lo smart working sarebbe in grado di ridurre, a livello mondiale, 214 milioni di tonnellate di CO2 , quantità pari a quella di anidride carbonica che verrebbe sottratta dall’atmosfera dall’introduzione di più di 5 miliardi di alberi. Smart working e ambiente sono quindi altamente compatibili. - Risparmio delle spese di carburante: come abbiamo detto, molti lavoratori si recano ancora in ufficio utilizzando l’automobile, quindi il mancato tragitto verso la sede lavorativa implica sicuramente anche il risparmio dei costi del carburante, denaro impiegabile in spese più utili come ad esempio l’acquisto di un mezzo non inquinante per spostarsi in città, come la bicicletta.
- Risparmio di stress: per la maggior parte dei lavoratori, raggiungere la sede lavorativa implica trascorrere diverso tempo nel traffico delle cosiddette “ore di punta”. Questa situazione è sempre una notevole fonte di stress, che va inevitabilmente a ripercuotersi sulle capacità di concentrazione del lavoratore e sulla sua produttività.
Lo smart working consente quindi di risparmiare emissioni, tempo, energie, denaro.
Ma non è finita qui: permette anche di ridurre il consumo di plastica. Ci avete mai pensato?
Non solo emissioni: anche meno plastica
Ebbene sì, le virtù dello smart working non sono ancora finite. In questo periodo di lockdown, avete mai pensato a quanti bicchierini di plastica del caffè avete risparmiato? O a quante bottigliette d’acqua non avete utilizzato? La vita lavorativa in ufficio è infatti ancora correlata al consumo della plastica. Molte aziende, in questo senso, si sono già mobilitate verso una concezione più green degli uffici, introducendo bicchieri compostabili, posate riutilizzabili e fornendo borracce per l’acqua in sostituzione delle bottigliette di plastica. Ma tante realtà non hanno ancora svolto questo passo e il lavoro agile ha permesso di risparmiare moltissimi rifiuti di plastica, che in casa sono nettamente minori perchè utilizziamo le tazzine di vetro o ceramica per il caffè, bicchieri di vetro o plastica riutilizzabile per il caffè e via discorrendo. Questa situazione potrebbe anche essere occasione di spinta per tutte le realtà imprenditoriali che finora non avevano ancora investito in modalità più ecologiche di vivere la vita in ufficio. Smart working e ambiente sono quindi altamente compatibili e strettamente interconnessi. Certo, è vero anche che così come molti lavoratori si dicono entusiasti del lavoro agile, allo stesso modo sottolineano che l’ideale sarebbe una formula mista tra lavoro svolto presso la propria abitazione e lavoro svolto in ufficio e in effetti è proprio questo il concetto su cui si basa lo smart working: la flessibilità. Lo smart working consente infatti ai lavoratori una maggiore autonomia nella scelta dei luoghi di lavoro, in un’ottica di ottimizzazione a 360 gradi: sia dal punto di vista del tempo, che del risparmio di emissioni evitabili, che dal punto di vista di una maggiore armonia con la vita privata.
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