Ultimamente l’espressione smart working ha invaso i nostri discorsi e i nostri pensieri annientando i confini tra lavoro e vita privata che prima erano ben visibili, ma non tutti sanno che questa modalità di lavoro non corrisponde con lavoro da casa.
In realtà se prendiamo in considerazione la definizione fornita dal Ministero del Lavoro per smart working si intende: “modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato caratterizzato dall’assenza di vincoli orari o spaziali e un’organizzazione per fasi, cicli e obiettivi, stabilita mediante accordo tra dipendente e datore di lavoro; una modalità che aiuta il lavoratore a conciliare i tempi di vita e lavoro e, al contempo, favorire la crescita della sua produttività”.
Tenendo a mente questa definizione possiamo quindi affermare che la nuova modalità di lavoro che stiamo vivendo è simile allo smart working ma con alcune differenze come appunto l’assenza di vincoli orari e spaziali.
Proprio per questo è importante delineare il confine tra lavoro e vita privata e in questo articolo vedremo come gestire questi confini.
Il confine tra lavoro e vita privata
Boundary management, è così che viene definito il confine tra famiglia e lavoro, è importante non farsi distrarre da fattori esterni quando si è impegnati nel lavoro o con la famiglia.
Esistono dei comportamenti chiamati “comportamenti di interruzione” che portano la persona a valicare il confine tra lavoro e vita privata, come ad esempio i bisogni di cura da parte dei figli o compiti domestici da parte del partner.
Le distrazioni potrebbero anche venire dall’altro lato, quindi email o chiamate oltre l’orario lavorativo.
Tutte queste interruzioni hanno effetti psicologici evidenti sulla persona, l’aspetto più critico è rilevabile sul piano cognitivo: continue interruzioni richiedono uno sforzo di concentrazione enorme per poter tornare sui ritmi precedenti all’interruzione.
Inoltre la persona potrebbe non aver più la capacità o la volontà di separare lavoro e vita privata non dedicando abbastanza tempo a se stesso.
Consapevolezza dei confini stabiliti
Dal punto di vista della produttività aziendale, le interruzioni e i relativi problemi descritti in precedenza portano a una riduzione della prestazione e della soddisfazione lavorativa.
Questi effetti negativi nel lavoro si riflettono poi anche in ambito familiare, rendendo stressanti entrambi i contesti.
Per non cadere in questa serie di conseguenze negative è necessario avere la consapevolezza e il controllo sui confini tra il contesto lavorativo e quello familiare; questo avviene tramite formazione aziendale.
Può sembrare strano ma esistono corsi per i dipendenti che permettono di avere una maggiore consapevolezza circa le strategie di Boundary management e corsi che invece aiutano i manager a capire e gestire le interruzioni nelle quali possono incappare i propri dipendenti.
Arredamento casalingo
Importante, se possibile, creare uno studio in casa; la soluzione più funzionale è quella di optare per un arredamento mobile in grado di trasformare la stanza e avere psicologicamente l’impressione di trasformare la camera in ufficio e viceversa.
Questo cambiamento può sembrare poco significativo ma per la nostra mente sarà come uscire dall’ufficio e rientrare a casa dopo una giornata di lavoro, è quindi un ottimo modo per marcare i confini tra lavoro e vita privata.
Abbiamo visto come una buona organizzazione sia alla base della convivenza tra lavoro e vita privata in ambito domestico.
Rimane comunque essenziale una buona organizzazione aziendale che permetta al dipendente e al manager di essere correttamente formati e aggiornati sulle nuove modalità e opportunità di smart working.
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