Adesso che il motore inferenziale per noi non ha più segreti, dobbiamo decidere cosa farcene.
Un’idea potrebbe essere di utilizzarlo per dimostrare il teorema di incompletezza di Gödel (non preoccupatevi, era solo una minaccia).
Piuttosto, ci sono gli addetti ai ricevimenti che non sanno dove portare il materiale che ingombra in mezzo al piazzale, gli operatori delle presse che aspettano da mezz’ora due sacchi di mescola, gli spedizionieri che incominciano a innervosirsi perché è tardi, devono partire e hanno ancora i loro camion mezzi vuoti.
Vediamo come aiutarli.
Avevamo terminato l’articolo precedente descrivendo in breve il processo di assegnazione ed esecuzione di una RIM.
Riassumendo: dopo che una RIM è nata, il cammino è tracciato: la si assegna e la si esegue.
Rimane il punto iniziale: come farla nascere.
In questo articolo descriviamo come avviene questo lieto evento nelle principali operazioni logistiche di un’azienda.
Programma per Logistica: ricevimenti dall’esterno
È arrivato un camion pieno di merce che stiamo aspettando da qualche giorno (e ci saremmo preoccupati se fosse stato puntuale). Registriamo subito il DDT (documento di trasporto, non insetticida), che, presumibilmente, farà riferimento ad un nostro ordine d’acquisto, e lo colleghiamo a magazzino, con l’effetto di avere la merce, in giacenza, nell’area di entrata. Ma non dovrà stare qui in eterno, dobbiamo sbrigarci a portarla nel suo luogo di destinazione finale. Prima però vogliamo assicurarci che quello che abbiamo ricevuto corrisponda al nostro ordine (ci abbiano mandato proprio quello che avevamo chiesto, la quantità e gli articoli corrispondano al DDT, non siano difettosi, e tutte le altre curiosità che ci vengono in mente). Un modo spiccio è di trasferire la merce in un’area di controllo, per liberare la zona di scarico ed avere un po’ di calma nei controlli. La parte che non va bene decideremo come trattarle (rispedirla al fornitore, eseguire qualche intervento per accomodarla, ecc.). La parte conforme dobbiamo finalmente destinarla al suo luogo finale e metterci il cuore in pace. Per far questo, in base alla RIM, la affidiamo al motore inferenziale che fa i ragionamenti più vari: sceglie di portarla alla sua destinazione naturale (le vernici vanno nell’area ZZ), o ancora dove c’è già qualcosa di simile, oppure, se c’è qualcuno che aspetta in produzione proprio quei pezzi, di farglieli avere alla svelta.
Prelievi per la produzione in un programma per Logistica
Per ottenere gli assiemi, in produzione, occorre consumare i loro componenti. Bisogna quindi portarli dal luogo in cui risiedono a quello in cui vengono consumati.
Lo si può fare in vari modi (non c’è mai, in logistica, un solo modo di fare le cose: dobbiamo sempre scegliere, valutare pregi e difetti di ogni soluzione, in base alle caratteristiche della nostra azienda, dei nostri articoli, ecc.).
Possiamo iniziare a costruire le RIM di ogni ordine di produzione, e raggrupparle in una TRIM, passare il tutto al motore inferenziale, che ci fa avere un mucchietto di tutti i componenti che ci servono (come in una scatola di montaggio).
Alternativamente possiamo partire dai componenti: ci facciamo portare (sempre dal servizievole motore inferenziale): in due mucchietti tutte le viti e tutti i cuscinetti che ci servono oggi.
Un’altra modalità è di prelevare direttamente i componenti. Ad esempio, se la produzione è in linea e, alle spalle di ogni postazione c’è una scaffalatura con i componenti necessari a quella fase, per l’operatore è sufficiente girarsi e prendere quello che gli serve, senza ulteriori complicazioni.
Versamenti dalla produzione: cosa fa un programma per Logistica?
Abbiamo finalmente finito di produrre un po’ dei pezzi che ci avevano ordinato. Sono qui, belli pronti, in fondo alla linea. Cosa ne dobbiamo fare? È una situazione non troppo diversa dal ricevimento dall’esterno: c’è del materiale da spostare al suo posto.
All’area di accettazione corrisponde un’area di versamento, dalla quale il materiale può andare (e tornare) da un’area di controllo, oppure finire in un’ubicazione, oppure ancora essere portato di corsa ad un altro ordine di produzione che lo sta aspettando con ansia per poter essere eseguito, o ancora nell’area di spedizione per essere immediatamente spedito ad un cliente “nervoso”, che è da una settimana che lo aspetta e ci tempesta di telefonate.
Spedizioni organizzate con un programma per Logistica
È la parte di un programma per logistica più varia, che può essere affrontata in un gran numero di modi, sia organizzativi sia informatici, per cui mi accontento di dare qualche cenno a livello generale.
Innanzitutto bisogna decidere che cosa spedire. Quello che ci hanno chiesto i clienti, pare essere la risposta troppo ovvia. Ma se per oggi quattro clienti ci hanno chiesto 40 pezzi ciascuno di un articolo e ne abbiamo pronti solo 100, cosa dobbiamo fare? Darne un po’ a ciascuno, soddisfare i clienti più importanti, tirare a sorte? Questo non è comunque un problema di logistica, ma di analisi evadibilità.
La logistica entra in gioco a valle di questa decisione: riceve una lista di che cosa, quanto e a chi deve essere spedito e incomincia a fare il suo mestiere.
Un modo leggerissimo, totalmente a vista, è di preparare i DDT (i documenti di trasporto, le antiche bolle di consegna), partendo dagli ordini di un cliente, inserendo in ogni riga la quantità da spedire (oppure impostando di spedire tutta la quantità), senza nessun aiuto informatico su dove andare a recuperare la merce.
Un modo appena più evoluto è di produrre, a partire dai DDT (generati manualmente), le RIM, in modo da sapere dove andare a prendere quello che c’è da spedire. È una situazione abbastanza simile ai prelievi per la produzione.
Salendo di complessità ed efficacia, si può scegliere di produrre le RIM a partire dai risultati dell’analisi evadibilità. A loro volta le RIM generano automaticamente i DDT, oltre a fare, come nel caso precedente, il loro mestiere di aiuto nel reperimento del materiale.
Spesso nella spedizione si deve affrontare il tema dei colli: come produrli, spostarli, assegnarli alle RIM e ai DDT, e stampare il documento di dettaglio (il packing list o lista colli). E qui le soluzioni sono le più varie. Eccone due.
- I colli vengono prodotti all’atto del versamento dell’ordine di produzione, e le RIM di spostamento fanno riferimento a questi valori. Il DDT, essendo collegato ad una RIM, è a conoscenza dei colli che lo compongono.
- Il confezionamento viene eseguito nell’area di spedizione, dopo avervi portato il materiale. Si generano nuove RIM di dettaglio, contenenti le informazioni dei colli prodotti, che a loro volta generano i DDT, ricongiungendosi al caso precedente.
E qui mi fermo, senza aver la pretesa di aver esaurito tutti i modi in cui viene strutturato (organizzativamente e quindi informaticamente) il processo di spedizione.
Mi preme comunque di ricordarvi che si tratta di uno dei punti di massima criticità di un sistema informativo aziendale. Se c’è un problema con l’applicazione di paghe e stipendi, provvisoriamente si può pagare lo stesso stipendio del mese precedente. Se non si sa come riempire il camion, o non si trova il materiale, o manca qualche documento, non è sempre del tutto agevole tenere a bada l’autista, sicuramente dell’Uzbekistan, che potrebbe rapidamente passare a vie di fatto.
Spostamenti interni effettuati tramite un programma per Logistica
Quando i magazzinieri non hanno niente da fare (ovvero quasi mai), che cosa potremmo fargli fare?
Un’attività potrebbe essere il ricompattamento delle ubicazioni: se ce ne sono parecchie mezze piene e mezze vuote, cercare di riempirne qualcuna e svuotarne delle altre, in modo che i successivi prelievi siano più veloci (si va a prendere il materiale da un posto solo). Per far questo ci affidiamo ancora al motore inferenziale, che, questa volta, ci dice sia da dove prelevare il materiale e dove portarlo (naturalmente in base a una marea di regole che gli abbiamo fornito).
Con questo articolo ho la presunzione di avervi dato un’idea abbastanza completa degli argomenti che affronta la logistica nella sua operatività quotidiana.
Nei successivi affronteremo alcuni aspetti particolari, che meritano perlomeno di essere conosciuti a livello generale.
A risentirci.
Guido Galdini
Specialista Sme.UP ERP – smeup
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