L’emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus e la conseguente necessità di attuare il distanziamento sociale per il contenimento del contagio ci hanno imposto ad un repentino e radicale cambio delle nostre abitudini.
Tutta la nostra routine è stata messa in discussione e abbiamo dovuto adattarci in fretta a nuove azioni e nuove modalità di svolgere le nostre attività abituali. Prima tra tutte il lavoro, che ha visto la maggior parte delle aziende sospendere la propria attività o chiudere gli uffici.
Per fortuna, lo smart working è venuto in soccorso delle imprese permettendo di portare avanti alcune attività grazie al lavoro da casa. Il lavoro smart è uno dei cambiamenti più significativi e più discussi in questo periodo. Molte aziende, infatti, erano restie ad adottarlo prima dell’emergenza per il timore di non riuscire a controllare l’effettiva operatività delle risorse. Ma ecco che la necessità ha spinto tutte le imprese a compiere un passo virtuoso verso questa modalità lavorativa.
Questa emergenza ci ha infatti spinto a mettere in discussione tutte le nostre abitudini, anche le più radicate, e a ripensarle completamente. Abbiamo dovuto riconsiderare tutto ciò che davamo per scontato ed è proprio questa azione che incarna un enorme potenziale per riprogettare in maniera molto più efficiente tutte le nostre abitudini per il futuro, sia lavorative che personali. Il fatto di mettere da parte abitudini e convinzioni radicate ci permette di avere una maggiore libertà mentale nel riprogettare le nostre attività presenti e future.
Siamo spinti infatti a ripensare alle cose in maniera differente, a cercare di riprogettarle nella maniera più efficiente possibile andando al di là di possibili ostacoli.
Ecco quindi il primo insegnamento che possiamo trarre da questa emergenza: imparare a pensare andando oltre gli schemi. Perchè molto spesso i limiti più difficili da valicare sono quelli della nostra mente.
Un altro insegnamento è che la tecnologia, nonostante a volte possa spaventarci, è nostra alleata. Lo smart working ne è la prova lampante: le tecnologie e gli strumenti digitali ci hanno permesso di switchare rapidamente dal lavoro in ufficio al lavoro da casa, o lavoro smart.
Ma non solo: questo periodo ci sta insegnando a riorganizzare il tempo e gli spazi. La nostra casa, in primis, è diventata molti luoghi contemporaneamente: ufficio, palestra, sala riunioni. E allo stesso modo abbiamo ripensato le nostre abitudini a livello temporale, componendo la nostra giornata con una nuova routine dedicata non più tanto al tempo dedicato ad ogni azione, ma agli obiettivi da raggiungere.
Un altro insegnamento che abbiamo appreso in questo periodo è l’importanza dei social e delle piattaforme digitali, che avevamo un po’ demonizzato negli ultimi tempi a causa del loro eccessivo utilizzo. Oggi questi strumenti ci consentono infatti di mantenere il distanziamento sociale ma evitare l’isolamento: possiamo infatti trascorrere moltissimo tempo in casa senza sentirci soli perchè possiamo condividere le attività lavorative ma anche il tempo libero con i nostri amici e i nostri colleghi grazie ai nuovi strumenti digitali e ai social.
In sostanza, da questa emergenza e dal lavoro smart stiamo imparando a riorganizzare il tempo e l’utilizzo degli spazi, ma anche a sfruttare le tecnologie e gli strumenti digitali in maniera diversa, per rendere ogni nostra attività più rapida, più sociale, più smart.
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