Sentire non è come ascoltare, questa frase ti è stata detta tantissime volte, fin da quando eri piccolo, come l’importanza del pensare e ascoltare prima di parlare.
Il concetto è molto semplice e, in ambito aziendale, si chiama Human Sensor, cioè l’aiuto di un responsabile interno all’organizzazione che ha il compito di raccogliere feedback qualitativi senza commentare o interrompere l’altra persona.
L’arte dell’ascolto
In ambito aziendale molto spesso non si da la giusta attenzione alle opinioni altrui. Il ritmo frenetico che caratterizza la nostra routine e la mancanza di tempo è spesso la prima causa del non ascolto.
Oltre a questo motivo ne esistono altri sempre più frequenti nelle realtà aziendali: la mancanza di un’opinione chiara dell’interlocutore (causa perdite di tempo), la forte concentrazione sugli obiettivi personali da raggiungere o molto più semplicemente la presenza di una persona all’interno dell’ufficio non è esattamente di nostro gradimento.
L’attività di ascolto deve essere attiva, quindi non basta sentire i discorsi di una persona, è necessario interagire e aggiungere informazioni a quello che ascoltiamo, in modo da arricchire noi stessi e l’altro; da non trascurare poi il linguaggio del corpo che ricopre un ruolo fondamentale all’interno di una conversazione.
In generale esistono alcune regole dell’ascolto da tenere sempre in considerazione:
- Non avere fretta di concludere il discorso
- Per capire quello che l’altro ti sta dicendo devi chiedergli di aiutarti a vedere la situazione dalla sua prospettiva
- Fai molta attenzione alle emozioni dell’altro; come per il linguaggio del corpo le emozioni ti aiuteranno a capire meglio la situazione
- Accogli i dissensi e sfruttali come occasione per migliorare la tua gestione dei conflitti
Human sensor: un buon leader sa ascoltare
Tornando all’Humor Sensor citato in precedenza, un buon leader deve avere tutte le caratteristiche necessarie per saper ascoltare attivamente una persona all’interno della propria organizzazione, senza pregiudizi e con curiosità.
La curiosità infatti, permette di interessarti veramente al discorso intavolato con l’interlocutore e, perché no, scoprire che in realtà la tua convinzione non era così perfetta e indistruttibile come pensavi; inoltre, se non ascolti o non ammetti di avere torto, non puoi crescere, di conseguenza se non cresci, la tua attività non crescerà.
Oltre all’ascolto ci sono due caratteristiche che un buon leader deve avere, il silenzio e la sincerità; queste tre caratteristiche combinate ti permetteranno di attendere la fine del discorso e rispondere nel modo corretto dimostrando non solo di aver ascoltato l’altra persona ma anche di non mentire.
In realtà, l’origine del non ascolto non è da collegare automaticamente ad una mancanza di rispetto, la causa è semplicemente una scarsa abitudine all’ascolto che, come tutte le qualità personali, va allenata nel tempo.
Questo allenamento ti aiuterà, qualsiasi sia la tua posizione in azienda e non solo in ambito lavorativo; ricorda sempre che cercare il conflitto per prevalere sull’altro porterà solo frustrazione e difficoltà di comprensione. La vera soluzione è la condivisione di idee.
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