Dopo due mesi di lockdown che ha cambiato le carte in tavola per molti lavoratori italiani (e non solo), gli effetti dello Smart Working cominciano a farsi sentire.
Una ricerca LinkedIN porta alla luce i seguenti dati relativi agli effetti dello Smart Working.
Il 46% degli intervistati ammette di sentirsi più ansioso e stressato per il proprio lavoro rispetto a prima, mentre il 48% ammette di lavorare almeno un’ora in più al giorno. A questo si aggiunge il desiderio di dimostrare ai propri capi che si merita il proprio lavoro: il 16% si sente preoccupato che il datore di lavoro lo licenzi, mentre il 19% si sente ansioso e si chiede se la propria azienda sopravviverà.
Gli orari lavorativi
Altri aspetto importante sono in confini tra lavoro e casa. Questo periodo di lavoro sembra infatti aver iniziato a offuscare i confini tra il tempo del lavoro e il tempo libero, rendendo difficile staccare la spina. La ricerca ha rivelato che il 22% dei lavoratori si è sentito spinto a rispondere più rapidamente e ad essere disponibile online più a lungo del normale. Il 22% dei lavoratori ha cominciato a iniziare le giornate in anticipo, lavorando dalle 8 alle 20.30.
Affetti e salute
Il 50% dei lavoratori afferma che questo periodo ha permesso loro di trascorrere più tempo con le proprie famiglie. L’11% dei lavoratori concorda anche sul fatto che questo periodo di quarantena ha avuto un impatto positivo sulle loro relazioni personali. Questo periodo di quarantena ha anche fornito ai lavoratori l’opportunità di mangiare più sano (27%) e di fare più esercizio fisico (14%).
Tuttavia, la ricerca dimostra che dobbiamo usare questo tempo anche per curare il nostro benessere emotivo e psicologico, tanto quanto la nostra salute fisica. Il 18% dei lavoratori ha riferito che la propria salute mentale è stata influenzata negativamente dal fatto di lavorare da casa. Se questa situazione continua a non essere gestita, commentano gli psicologi, i lavoratori potrebbero iniziare a provare un senso di burnout.
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