Hai inviato uno spesometro e dopo poche ore ricevuto una notifica di anomalia? In queste poche righe cercheremo di spiegarti come procedere per sistemare la segnalazione.
Anomalia: non sempre è un errore
Prima di tutto chiariamo che una segnalazione di anomalia è solo un campanello che l’Agenzia accende perché c’è qualcosa di strano nei dati che abbiamo comunicato ma il file è stato correttamente trasmesso e ricevuto dall’Agenzia. Nella maggioranza dei casi l’anomalia sarà dovuta a una partita IVA cessata. Questo potrebbe dire che abbiamo emesso/ricevuto una fattura a/da un soggetto che non esiste più o che ha cambiato partita IVA. In questo caso potremmo avere due scenari:
- La partita IVA è effettivamente cessata ma l’operazione è corretta (si pensi alle note credito emesse per il recupero dell’imposta su operazioni verso clienti falliti o ai casi in cui la partita IVA è cessata dopo l’operazione da noi comunicata)
- La partita IVA va corretta perché errata
Nel primo caso, ovviamente non dovremo fare nulla, nel secondo caso, invece, dovremo procedere con la rettifica del dato.
Come effettuare la correzione del dato errato
Per correggere il movimento errato sarà possibile procedere in due modi:
- Annullare l’invio effettuato (dell’intero file o del singolo record), correggere l’informazione della singola cessione/acquisto e procedere con un nuovo invio
- Rettificare solamente il record errato. Si sottolinea che, in caso di rettifica, deve essere generato un file XML per ogni singolo movimento da rettificare.
Il consiglio, quindi, in caso di presenza di numerosi record da rettificare, è quello di procedere con l’annullamento dell’intero file e con il re-invio del file corretto. Nel caso in cui, invece, i record da correggere siano pochi la scelta tra annullamento o rettifica è completamente a discrezione dell’azienda.
Si rimanda alle FAQ del modulo IVA Sme.UP per avere chiarimenti sulla procedura da seguire per estrarre un file di rettifica o di annullamento.
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